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Studenti in cerca di ispirazione

  • 28 Febbraio 2011

Dalla terza media al quinto liceo: oltre 300 studenti di varie scuole della regione hanno visitato lo scorso anno il Parco Scientifico e Tecnologico di Udine. Un numero ancora piccolo forse, ma significativo dell’interesse che una meta come il Parco può suscitare tra ragazzi e professori.
“Abbiamo ricevuto una decina di scolaresche – dice Fabio Feruglio, direttore di Friuli Innovazione – e a ciascuno abbiamo mostrato cose diverse, tra le molte che si fanno nei laboratori e nelle aziende insediate al Parco”. E così, da come si misurano gli odori a come si sviluppano software per analizzare dati in esperimenti scientifici, da come si sequenzia il DNA di una pianta a come invece è possibile modificarlo per fabbricare molecole farmaceutiche, si può toccare il presente e intuire il futuro.
“Abbiamo visto la curiosità e l’interesse dei ragazzi e degli stessi professori – continua Feruglio – e stiamo perciò pensando di approfondire il rapporto con le scuole del territorio”.
La collaborazione con alcuni docenti si è fatta più stretta, con l’obiettivo di arrivare a un’organizzazione ad hoc della visita che tenga conto del percorso e degli interessi particolari di ogni classe. Nel prossimo futuro il rapporto con le scuole – istituti agrari, tecnici, commerciali e licei hanno già visitato il Parco – potrebbe portare “a un’attività anche di progettazione per concorrere su bandi regionali o anche europei” come auspica il direttore.
Le visite che hanno avuto luogo finora sono state organizzate dalle scuole principalmente per sensibilizzare i ragazzi alle attività di ricerca che si svolgono sul territorio e per contribuire a orientarli nella scelta del percorso universitario. Ciò nonostante la ricerca e l’innovazione sono “materia per giovani” e al loro fianco Friuli Innovazione lavora da sempre, cercando di dare concretezza alle loro idee e alle loro ambizioni di ricercatori o aspiranti imprenditori. Dall’aula universitaria al mercato, sono molte le nuove imprese o i laboratori nati dalle brillanti intuizioni di studenti e ricercatori. Mostrare anche a ragazzi più giovani i meccanismi che legano conoscenza e leggi di mercato sembra un orizzonte non solo possibile ma auspicabile.
“Ci sono molti bandi a cui possono partecipare anche le scuole – conclude Feruglio - e coinvolgere i ragazzi in attività di progettazione reali, con in palio veri budget e responsabilità stringenti può essere il modo per fargli capire con immediatezza quali sono le competenze necessarie per passare dalla creatività- cioè dall’idea- al progetto, ovvero all’impresa che sta sul mercato. Con il valore aggiunto di mostrargli le difficoltà e i vantaggi del lavoro di squadra necessario nella progettazione di qualsiasi iniziativa complessa”

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