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Creatività, sostenibilità e impatto sociale: chiavi di volta di un futuro che ha per protagoniste le imprese creative del Friuli Venezia Giulia

  • 14 Luglio 2021

Il tema al centro di una “tre giorni” di approfondimenti e laboratori organizzata da Friuli Innovazione per far luce su strumenti ad hoc per sostenere ed accompagnare le imprese culturali e creative e a impatto sociale.

Che la ripresa passi anche attraverso la valorizzazione delle imprese culturali e creative, capaci di impatto sociale è una delle consapevolezze che con forza si stanno facendo strada ormai da tempo in questa fase di uscita dall’emergenza pandemica. Servono però strumenti concreti. Ecco allora che si è da poco conclusa un’importante iniziativa promossa da Friuli Innovazione che in una “tre giorni” di approfondimento e laboratori ha offerto una formazione ad hoc dedicata al “Fundraising” e pensata proprio per coloro che hanno voglia di mettersi in gioco in questo settore o che sentono il bisogno di consolidare la propria posizione.
Un evento che, certo, risponde a un’esigenza emergente, ma che si innesta in una strategia di ben più ampio respiro e dallo sguardo lungo: la cornice infatti è quella del Cluster cultura e creatività della Regione Friuli Venezia Giulia e della progettualità europea, in cantiere già da tempo. Due sono infatti i progetti europei in campo di cui Friuli Innovazione è partner e nell’ambito dei quali è stata ideata l’iniziativa: il «CCI4TOURISM» finanziato nell’ambito del Programma Adrion che si propone di rafforzare le capacità di innovazione delle impese culturali e creative nella macroregione Adriatico – Ionica per migliorare il prodotto turistico in un’ottica di sostenibilità, tanto economica quanto ambientale (dunque perfettamente in linea con le sensibilità emergenti in questa fase post Covid), di trasformazione digitale e di impatto sociale; è il progetto <Best> (finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del fondo Asilo, migrazione e integrazione FAMI) che si pone l’obiettivo dell’inclusione e integrazione dei cittadini di Paesi terzi attraverso il lavoro e la promozione dell’imprenditorialità a impatto sociale. In particolare per quest’ultimo – a seguito dei frequentatissimi corsi realizzati assieme all’ong udinese Oikos – due idee imprenditoriali sono ora in fase di “accelerazione” a cura di Friuli Innovazione.

A sottolineare la rilevanza di questa «vocazione di Friuli Innovazione ad accompagnare al contempo imprese e territorio, valorizzando idee e talenti» è stato l’amministratore delegato, Filippo Bianco che ha inaugurato la “tre giorni” di lavori ponendo l’accendo su alcune parole chiave che, non a caso, si sono rincorse nei diversi interventi: consapevolezza, inclusività e sostenibilità. A evidenziare poi il ruolo del settore delle imprese creative nella nostra regione è stato il manager del Cluster cultura e creatività Fvg (nato dalla volontà della Regione per supportare lo sviluppo di tali imprese, qualificandone la crescita attraverso l'innovazione e la conoscenza), Sergio Calò, che ha ricordato come «le Creative Industries in Friuli Venezia Giulia, con 34 mila addetti realizzano e forniscono, progetti, servizi, prodotti e tecnologie in molteplici attività e sono propulsione di crescita e di innovazione, coinvolgendo e mescolando tantissimi settori dal turismo al design, dalla manifattura all'ICT, dalla conservazione e valorizzazione del Patrimonio al cinema, dalla letteratura al teatro e all'arte».

Punto di partenza della “tre giorni” di formazione è – come evidenziato proprio da Calò e Bianco – la necessità di affrancarsi dall’idea di costruire e declinare i propri progetti in base ai finanziamenti disponibili, ma piuttosto il conoscere a fondo le possibilità messe a disposizione a ogni livello (dalla Regione all’Unione europea) per poi individuare «il giusto mix di strumenti e misure» modellato ad hoc sul progetto che si vuole intraprendere. E proprio come uno specchio ideale di quel mix si sono articolati i diversi interventi del corso: sono state illustrate le possibilità del “fundraising” grazie all’esperienza vastissima di Marianna Martinoni (Terzofilo) che ha portato molteplici esempi concreti, ma che ha anche fatto luce su come vada strutturato, per essere efficace e sostenibile, l’assetto organizzativo del fundraising. Nella seconda giornata di lavori si è parlato di strumenti per l’accesso ai contributi e alla finanza agevolata sviscerando le possibilità dei bandi della regione FVG (con l’intervento di Antonella Manca, direttore centrale dell’assessorato cultura e sport), passando per i contributi a fondo perduto per l’artigianato del Cata Fvg, fino ad arrivare agli strumenti nazionali – con l’intervento di Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo) – e gli strumenti europei, in particolare con le opportunità di Horizon Europe e Creative Europe 21-27 (momento questo che ha visto i corsisti porre un diluvio di domande). Partecipatissima, infine, la terza giornata che ha visto il contributo di Ashoka, il più grande network mondiale di imprenditori sociali innovativi, che dunque si è focalizzato sul ruolo – dirimente in questo tempo – delle imprese creative nel dar vita a idee e progetti che rispondano a bisogni sociali diversi, creando nuove forme di collaborazione e relazione, generando di conseguenza un forte impatto sociale, proprio in linea dunque con il filo conduttore che anima il progetto Best.

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